RESPIRO E MOVIMENTO FISICO
La Dieta della Nicchia Ecologica: giorno per giorno
Inspirare dal naso / Espirare dalla bocca
Espirare dalla bocca
RESPIRO E MOVIMENTO FISICO NELLA DNE, Dieta della Nicchia Ecologica
Tutti sono d’accordo che non si può parlare di dieta limitandosi al solo aspetto nutrizionale, perché questo va abbinato ad un adeguato movimento fisico accompagnato da una respirazione altrettanto adeguata. Non dimentichiamo che la parola dieta, “diaita” in greco antico, significa modo di vivere, potremmo dire a 360°, e non è relativa alla sola nutrizione.
Il movimento fisico è sicuramente un bisogno per l’uomo, ma è stato, in epoche passate, anche una necessità. Cacciare, dissodare la terra per coltivare, seguire gli animali nelle transumanze richiedeva un dispendio di energie motorie che molte volte andava al di là delle necessità fisiologiche di movimento e diventava una vera e propria fatica logorante per l’organismo. Quando la fatica diventa eccessiva l’organismo produce un sudore molto più salato di quello prodotto quando fa troppo caldo. Se non ci credete provate a leccarvi un braccio dopo aver scalato una montagna e scoprirete un sapore di sale molto più forte di quello che sentireste mentre, sudati fradici e stravaccati sul divano, cercate di sopravvivere in una torrida calura. L’uso del sale è stato introdotto nell’alimentazione umana quando l’uomo ha cominciato a sottoporsi a fatiche che andavano al di là di quelle previste dalla sua macchina corporea. Oggi, nella nostra civiltà, solitamente non vi è più la necessità di una fatica fisica eccessiva e di conseguenza è opportuno ridurre il sale. Addirittura si rischia di muoversi troppo poco, rispetto a quanto necessario per mantenere il corpo in un giusto equilibrio.
Il movimento fisico più semplice e alla portata di tutte le tasche, perché non richiede particolari attrezzature e impianti sportivi, è il camminare. Il consiglio è di camminare di buon passo, quello che una mia collega definisce “Come quando state andando ad un appuntamento e temete di essere un po’ in ritardo”, il che vuol dire che il buon passo è commisurato con le proprie gambe, la propria età e le proprie condizioni fisiche.
La domanda che sorge spontanea è “Quanto camminare ogni giorno?”. C’è chi consiglia di munirsi di un contapassi, del costo di pochi soldi e oggi inserito nella maggior parte degli smartphone, in modo tale da sapere se il numero di passi effettuato sia considerabile sufficiente per il benessere dell’uomo. Si considerano ottimali circa 10.000 passi al giorno. Tutto questo si può tradurre nel camminare almeno 40 minuti al giorno di buon passo.
In alternativa al camminare si può praticare quotidianamente, sia a casa propria da soli che all’aperto o in gruppo, yoga, tai chi chuan, qi gong. Ricordo che nel mio soggiorno a Pechino vedevo sempre persone di tutte le età praticare tai chi chuan nei parchi pubblici.
Vi possono essere molti altri modi per fare movimento, secondo i vostri gusti, praticando ad esempio uno sport come il nuoto, l’equitazione, il ciclismo, l’attività ginnica. Per le attività sportive è bene chiedere la consulenza di un medico sia perché l’attività sportiva va commisurata con le vostre condizioni fisiche, sia perché può essere controindicata in casi specifici. Ad esempio gli sport che stimolano particolarmente un lato del corpo rispetto all’altro, come il tennis e la scherma, hanno controindicazioni in casi di gravi scoliosi della colonna vertebrale.
Il movimento fisico va abbinato ad una corretta respirazione.
Vi sono due respirazioni: una polmonare e una cellulare.
La respirazione polmonare, come dice la parola stessa, avviene nei polmoni e consiste nel riempire di ossigeno i globuli rossi e scaricare all’esterno dell’organismo le anidridi. Di conseguenza togliendo le anidridi, che sono acide, diminuisce l’acidità presente nel sangue, questo viene anche alcalinizzato con l’introduzione di ossigeno che ha valenza alcalina.
La respirazione polmonare consiste di 2 fasi: una inspiratoria in cui l’aria è inspirata nei polmoni e una espiratoria in cui l’aria viene emessa.
Nella tradizione di tutti i popoli, il respiro viene identificato con la vita: vi è un primo inspiro al momento della nascita e vi è un ultimo espiro al momento della morte. Quella pausa che vi è dopo l’espirazione e prima della successiva inspirazione viene da molti paragonata a una piccola esperienza dell’eternità.
Molte discipline orientali, quali ad esempio lo yoga e il tai chi chuan si basano sul respirare in modo consapevole, ovvero essendo presenti alla propria respirazione come un osservatore esterno. Questa consapevolezza nel respirare è poco diffusa nella civiltà contemporanea ove l’essere umano molte volte respira in modo non adeguato: o troppo poco il più delle volte, o troppo come può capitare nelle crisi di panico. Cominciare a respirare in modo consapevole, ovvero lasciando andare e venire il respiro senza cercare di modificarlo, ma semplicemente osservandolo tranquillamente, è un modo semplice per riuscire il più delle volte a portare la respirazione ad essere più adeguata alle nostre esigenze.
Il sangue ossigenato e senza più le anidridi, ovvero passato da sangue venoso ad arterioso nei polmoni, viene spinto dal cuore in tutto l’organismo. Vi è un rapporto ottimale tra battiti del cuore e atti respiratori che è circa di 4 a 1, ovvero 4 battiti cardiaci per ogni respiro, ad esempio 80 battiti cardiaci al minuto per 20 respiri.
Il sangue arterioso, ricco di ossigeno, arriva nelle cellule ove avviene la respirazione cellulare. Con essa le singole cellule si approvvigionano di ossigeno che permette i processi di combustione che producono l’energia necessaria alla vita. Il combustibile usato è lo zucchero glucosio che si trasforma in anidride carbonica e acqua se vi è la sufficiente quantità di ossigeno. Se l’ossigeno è insufficiente si produce acido lattico acidificando l’organismo e producendo una quantità di energia inferiore. La combustione nelle cellule consuma ossigeno e produce anidride carbonica per cui il sangue, perso l’ossigeno e caricatosi di anidridi, da arterioso diventa venoso. Il sangue venoso ritorna al cuore che lo spinge nei polmoni in cui avviene nuovamente la respirazione polmonare. Il sangue si trova di conseguenza ad essere il sistema attraverso cui circolano le anidridi, sostanze acide che vengono espulse nell’aria espirata dai polmoni, e circola l’ossigeno, sostanza alcalinizzante che viene introdotta nell’organismo dai polmoni. Il sangue è il mezzo attraverso cui si gioca l’equilibrio acido-base del corpo umano e in questo equilibrio è estremamente importante la respirazione polmonare.
I famosi 40 minuti al giorno di camminata, o di movimento fisico equivalente, è bene che siano di movimento aerobico. Con ciò s’intende che l’organismo ha introdotto con la respirazione una quantità di ossigeno superiore a quella che è stata consumata per produrre, attraverso le combustioni, l’energia necessaria per la normale fisiologia e il movimento fisico. Per ottenere ciò è necessario respirare con tutto il polmone, cosa che avviene se si inspira dal naso, a bocca chiusa. Questa respirazione è detta addominale o diaframmatica ed è caratterizzata da ampi movimenti del diaframma: il muscolo del diaframma contraendosi fa scendere la calotta diaframmatica aumentando lo spazio del torace in cui sono contenuti i polmoni e di conseguenza dilatandoli. Così non solo entra più aria nei polmoni ossigenandone anche le parti più basse vicino al diaframma, ma si massaggiano, grazie al movimento del diaframma, i visceri contenuti nell’addome.
Oltre i 40, 50 minuti di movimento aerobico al giorno è bene consultare un medico, perché, come spesso avviene nella vita, “il troppo” può essere dannoso: l’ossigeno, che se in eccesso in piccole quantità e per un tempo definito migliora il funzionamento della macchina umana, se in eccesso per troppo lungo tempo può dare dei problemi. L’ossigeno indispensabile per la vita può ossidare, mi verrebbe da dire arrugginire, anche strutture che non dovrebbero essere ossidate, ad esempio le fibre elastiche o gli acidi grassi insaturi che costituiscono il sistema nervoso. Queste strutture vanno protette dall’ossidazione con l’introduzione di sostanze antiossidanti, né più e né meno come il ferro delle navi va protetto con la vernice dall’ossidazione. Sono antiossidanti molte vitamine, come la C e la E, l’acido alfa-lipoico, oggi molto usato nella complementazione alimentare, e varie sostanze contenute ad esempio nel vino rosso e soprattutto nei vegetali freschi, come i broccoli, sostanze che da sempre fanno parte della DNE, Dieta della Nicchia Ecologica, dell’uomo. L’ossidazione è una delle cause dell’invecchiamento e gli antiossidanti possono essere considerati sostanze “antietà”. Bere una bella spremuta di agrumi e consumare in abbondanza antiossidanti è una buona prevenzione in tutti i casi contro lo stress ossidativo ed è particolarmente consigliabile prima della camminata o dell’attività fisica aerobica in cui il pericolo di stress ossidativo è maggiore.
Un sano movimento aumenta la massa muscolare e diminuisce quella adiposa per l’aumentato consumo energetico. Sia l’adipe che il muscolo hanno, potremmo dire, come delle funzioni ormonali allo scopo di automantenersi. In altre parole se vi è un’eccessiva massa di adipe si ha un metabolismo più lento che consuma di meno e fa rimanere grassi, inoltre si tende ad avere più grassi circolanti, un eccesso di produzione di insulina e un’aumentata risposta infiammatoria. Se invece vi è una buona massa muscolare il metabolismo è più veloce, consuma di più, il che fa restare magri, si hanno meno grassi circolanti e una giusta produzione di insulina.
La giusta quantità di massa muscolare è quella che era prevista per l’uomo da sempre e che viene mantenuta con la DNE, Dieta della Nicchia Ecologica.
Tratto da “Il Grande libro della DNE, Dieta della Nicchia Ecologica” di Lorenzo Bracco.