Lorenzo Bracco
Filosofo, medico, specialista in fisiatria, psicoterapeuta, terapista del trauma (Somatic Experiencing, NARM e EMDR)
E-mail: lorenzobracco4@gmail.com
Ideatore della DNE Dieta della Nicchia Ecologica® (Ecological Niche Diet™).
Vincitore del Premio Cesare Pavese 2013, Medici Scrittori Saggistica, con “ANORESSIA i veri colpevoli: gruppi sanguigni e trauma”.
Vivo a Torino dove mi sono laureato in Filosofia (110/110 e lode), con Tesi di Laurea in Sociologia con il Prof. Luciano Gallino.
Successivamente, all’età di ventotto anni, mi sono laureato in Medicina e Chirurgia (110/110 e lode), sempre all’Università di Torino, ove poi mi sono specializzato in Fisiatria.
A Parigi ho conseguito il Diploma Universitario di Medicina Ortopedica e Terapie Manuali (Paris VI) e quello di Patologia ed Epidemiologia Tropicale opzione clinica (Paris VII).
In Francia, alla scuola fondata da J. A. Lavier, ho studiato Medicina Tradizionale Cinese che ho poi approfondito in Cina.
L’11 settembre del 1985 un evento di per sé drammatico ebbe funzione catalizzatrice per aprirmi a una nuova prospettiva di vita, di studio, di ricerca e anche professionale.
Avevo già fatto una breve esperienza di micropsicoanalisi seguita poi da una terapia freudiana classica, ma quell’11 settembre mi capitò un evento che andava ben al di là della capacità di gestione del mio sistema psichico, emozionale e fisico.
Mentre aprivo il portone di casa fui aggredito alle spalle da un energumeno che non avevo né visto né sentito arrivare. Costui mi acchiappò per il collo, mi sollevò letteralmente di peso come se fossi una piuma e entrò nell’androne ove mi lasciò cadere a terra semisvenuto. Qui mi prese a calci in faccia per poi tagliarmi le tasche e derubarmi del portafoglio. Una scena di una tale violenza da esser degna di uno dei più crudi film sulla violenza metropolitana.
Le conseguenze furono piuttosto pesanti: mi risultarono lesionati un disco della colonna cervicale e uno della colonna lombare per la forza con la quale mi aveva preso per il collo, ma i danni peggiori li subii per i calci in faccia. Fu necessario ricostruirmi subito in un ospedale cittadino la palpebra dell’occhio e trasferirmi successivamente in un ospedale di fama mondiale per ricostruire in sette ore di intervento l’orbita dell’occhio, il cui osso nel traumatismo era stato sbriciolato.
Il miracolo in tutto questo è che ho conservato la vista.
Nel noto ospedale mi trapiantarono osso e dura madre di banca, ovvero di cadavere. Effettuai tutte le cure del caso e la fisioterapia per rimettere gli occhi in asse e ripristinarne il giusto movimento.
Quando le cose cominciavano ad andare meglio cominciò anche una serie di malattie fisiche, fra cui ad esempio un’ulcera sanguinante allo stomaco, che le cure arrivavano a tamponare, ma non a debellare. Queste malattie si possono catalogare in quella che oggi viene chiamata la sindrome post-traumatica.
Fu così che cominciai a ritmi serrati una terapia emozionale di Gestalt presso i più conosciuti terapisti francesi e americani. Dalla terapia personale si passò quasi inavvertitamente a quella che possiamo considerare didattica.
Nel 1996 ho conseguito a Parigi il titolo di Gestalt Terapeuta Internazionale (EPG). Membro della Fédération Française de Psychotérapie et Psychanalyse (FF2P) fin dalla sua fondazione, membro dell’European Association of Psychotherapy (EAP, Vienna), titolare dell’European Certificate of Psychotherapy (ECP, Vienna).
Ad Arezzo con il Prof. Giorgio Nardone ho conseguito il Master biennale in Terapie Brevi Strategiche.
Dal 2007 ad oggi mi sono molto dedicato alla Terapia del Trauma: Practitioner in Somatic Experiencing® (SE) e in NeuroAffective Relational Model™ (NARM); Formazione di 1° e di 2° livello EMDR.
Nel mio percorso personale di terapia vi sono quindi: analisi freudiana classica con Giuseppe Luciano, medicina tradizionale cinese in Francia e in Cina, metodo audio-psico-fonologico di Alfred Tomatis, medicina tibetana in India e Tibet, Gestalt con Paul Rebillot, Serge Ginger e Noel Salathé, co-dipendenza (Thomas e Amana Trobe), rebirthing, primal, Seitaï (Maestro Jean Benayoun), Costellazioni Familiari e Sistemiche con Bert Hellinger e i suoi diretti allievi, Terapia Breve Strategica con Giorgio Nardone, psicoterapia psico-corporale con Eric Mathy (Liegi).
Dal 2008 sono in terapia e supervisione con il Dr. Laurence Heller, ideatore del NeuroAffective Relational Model™, NARM.
La mia idea è che la persona del paziente sia posta al centro di una terapia ove la scientificità della medicina si armonizzi con la natura corporea, emozionale e psichica dell’uomo.
La dieta, come nutrizione e stile di vita, è parte integrante della pratica medica, psicoterapeutica e specialistica.
L’idea che la vita dell’uomo si svolga in armonia con la natura mi accompagna da tempo.
Nel 1974, allora giovanissimo Consigliere di Pro-Natura Torino, proposi la messa a dimora, in ricordo del Cav. Ugo Campagna, di un bosco su un terreno incolto di montagna. Il bosco fu poi messo a dimora in un territorio del Parco dell’Orsiera Rocciavrè.
Quell’anno, il 1974, fu un anno per descrivere il quale non ho parole. Partecipai alla Prima Conferenza Mondiale su Popolazione e Sviluppo, indetta dall’ONU a Bucarest e, nel viaggio di ritorno in treno, per pura fortuna non fui coinvolto nel terribile incidente ferroviario avvenuto a Zagabria il 30 agosto. Il facchino, che avevo preso per aiutarmi a portare i bagagli, mi condusse al treno sbagliato e di fronte alle mie perplessità mi spinse letteralmente sul treno che era già in movimento, mentre si stavano chiudendo le porte.
Il treno era un treno speciale non-stop per Mosca, ove ebbi qualche momento di suspence per spiegare ai tre poliziotti che mi avevano bloccato perché mi trovassi su tale treno. Ad onore del vero debbo dire che furono molto professionali e, una volta chiarita dopo un tempo che mi parve interminabile la motivazione della mia incredibile presenza, fermarono il treno per farmi scendere. Quella era una regione in cui penso non vedessero uno straniero dai tempi della seconda Guerra Mondiale, per cui impiegai tre giorni di traversie inenarrabili, con la paura di non riuscire mai più a ritornare in Italia, per tornare a Bucarest.
Avevo anche finito i soldi, e all’epoca non esistevano carte di credito, nessuno parlava una lingua comprensibile per cui non mi riuscì di avvertire il Consolato Italiano a Bucarest e l’unico aiuto lo ebbi da un locale che sentendomi chiedere informazioni in italiano mi portò in disparte e cominciò a parlarmi in latino: era un prete che colà viveva facendo l’operaio. Mi portò a casa sua, poverissima, mi diede da dormire e qualcosa da mangiare e il giorno dopo mi fece salire su un treno che mi pare di ricordare merci. A Bucarest, senza potermi mettere in contatto con i miei, ignaro di quanto fosse accaduto al treno che avrei dovuto prendere e sul quale avevo detto ai miei che sarei salito, presi il treno per l’Italia.
Arrivato a casa dopo un viaggio tutt’altro che agevole vidi i miei che, credendomi morto, non sapevano se fossi un’apparizione o un miracolo.
Tutta questa storia ebbe una grande importanza per la mia vita a venire. Mi resi conto, in occasione del congresso ONU, che nel 1974 le Potenze Mondiali, e non solo, nei loro programmi non consideravano fattibile che la vita dell’uomo si svolgesse in armonia con la natura.
Questo mi convinse che forse in quel momento storico la sola vera scelta che potessi fare fosse di portare a termine gli studi di Medicina, lasciando da parte i numerosi impegni di vita pubblica che mi ero assunto per diffondere l’idea che sia buona cosa per l’uomo vivere in armonia con la natura. I tempi non erano maturi per una politica che si interessasse a ciò e io vedevo il rischio di passare il mio tempo a parlare con parole che si disperdevano nel vento.
Come medico non avrei parlato dei massimi sistemi del mondo e non avrei avuto grandi platee, però avrei potuto curare, per dirla con Manzoni, i miei quindici pazienti in scienza e coscienza il più possibile in armonia con la natura, senza però fanatismi, usando anche tutto ciò che c’è grazie al progresso scientifico, ad esempio chirurgia e chemioterapia.
Fu così che, anche corroborato dallo spavento che io e la mia famiglia ci eravamo presi, mi gettai a capofitto nello studio della Medicina.
Sono corrispondente dall’Italia per “OGGI7”, inserto domenicale del quotidiano statunitense in lingua italiana “AmericaOggi.”
Cofondatore, Presidente e Direttore scientifico della “Lorenzo Bracco Foundation”.
Sono autore di articoli scientifici
e libri, tra cui:
“DI PIATTO IN PIATTO. Viaggio nel mondo della nutrizione alla ricerca della giusta dieta”, (esaurito)
“DNE®. La Dieta della Nicchia Ecologica”, Tecniche Nuove
“IL GRANDE LIBRO della DNE®”, acquistabile tramite WEB in tutto il mondo, in cartaceo e in ebook
“ANORESSIA i veri colpevoli: gruppi sanguigni e trauma”, 1° ed. 2012 BookSprint Edizioni, vincitore del Premio Cesare Pavese 2013, Medici Scrittori Saggistica, 2° ed. 2015, acquistabile tramite WEB in tutto il mondo, in cartaceo e in ebook
“ANOREXIA The Real Causes: Blood Types and Trauma”, acquistabile tramite WEB in tutto il mondo, in cartaceo e in ebook
“VOLTAR PAGINA, elaborare il lutto”, acquistabile tramite WEB in tutto il mondo, in cartaceo e in ebook.
Sono autore con lo scrittore Dario Voltolini di:
“DA COSTA A COSTA. Cronistoria di un viaggio per mare”, presentato al Premio Strega 2013 da Silvio Perrella e Marcello Fois, acquistabile tramite WEB in tutto il mondo, in cartaceo e in ebook
“OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE. Viaggio per mare e per terra nel tempo e nella conoscenza”, presentato al Premio Strega 2014 da Daria Bignardi e Paolo Di Stefano, acquistabile tramite WEB in tutto il mondo, in cartaceo e in ebook.
Contatto (lorenzobracco4@gmail.com)
Dario Voltolini
Scrittore, pubblicista, librettista, paroliere, autore di radiodrammi.
E-mail: dario.voltolini@alice.it
Vivo a Torino dove mi sono laureato in Filosofia con Tesi di Laurea in Filosofia del Linguaggio con il Prof. Diego Marconi, tesi: “Teorie della proposizione” (110/110 con lode e dignità di stampa).
Ho lavorato presso lo “Speech & Language Lab.” dell’Olivetti, centro di studi sulla sintesi vocale e sul riconoscimento del parlato implementando un dizionario morfologico della lingua italiana.
Già docente e direttore della “Scuola Holden – Storytelling and Performing Arts”.
Curatore della collana di libri “Holden Maps” per Rizzoli, collaboratore dell’“Indice dei libri del mese”, di “Pulp” e della “Stampa” (“Tuttolibri” e “TorinoSette”).
Cofondatore dei blog letterari “Nazione Indiana” e “Il Primo Amore”.
Da ragazzino cercavo di esprimermi con la pittura e il disegno, ma il talento e la tecnica mi mancavano. Mi venne in soccorso la lingua italiana e così indirizzai il mio desiderio di comunicare, anni dopo, nella scrittura. Quando avevo vent’anni scrissi un romanzo, “GLUNK”, che allora nessun editore prese in considerazione. È stato poi pubblicato da Portofranco diciotto anni dopo. Il mio primo libro pubblicato è stato “UNA INTUIZIONE METROPOLITANA”, una raccolta di pezzi brevi che dipingevano quadri di città metropolitane segnate dall’architettura industriale, come la mia Torino. Il mio stile è stato descritto come ”minimalista” su “Wikipedia” forse proprio per la brevità dei testi di questo libro di esordio.
Nei libri successivi ho cercato di alternare i racconti brevi a prose più ampie. Il romanzo “PRIMAVERILE”, pubblicato da Feltrinelli nel 2001, è il primo di una tetralogia di quattro romanzi, uno per stagione. Il romanzo “AUTUNNALE” l’ho pubblicato quattordici anni dopo e gli altri due sono ancora in nuce. Questa idea delle stagioni mi è sicuramente venuta dall’aver tanto amato Vivaldi fin dalla giovinezza.
Anche se non sono musicista, il fascino della musica mi ha portato a scrivere testi per musicisti, soprattutto per Nicola Campogrande.
Mi sono trovato anche a scrivere radiodrammi, e in una di quelle occasione conobbi Bruno Lauzi.
Ho compiuto con la scrittura viaggi in parallelo al pittore Giacomo Soffiantino (“TORINO FATTA AD ARTE”) che mi ha regalato un suo quadro e poi, oltre ad avermi insegnato a fare la punta alla matita, cosa importantissima, mi ha anche reso edotto, durante un pranzo, sull’incidere il rame con la punta del compasso. Ora a casa non ho più un compasso che abbia la punta.
Per avvicinare i bambini all’arte contemporanea, senza che si spaventassero, ho costruito una storia attorno ad alcuni quadri di Julian Schnabel e dieci anni dopo attorno ad alcuni quadri di Nicola De Maria.
Per il catalogo del pittore Velasco Vitali “ISOLITUDINE” ho scritto delle divagazioni letterarie ispirandomi alle opere in mostra.
Per il fotografo Guido Frizzoni, “TORINO SILENZIOSA”, viaggiai nella mia città natale attraverso le sue fotografie, cosa che ancora mi intenerisce ricordare. Con la pittrice Giosetta Fioroni il rapporto si è invertito: è stata lei a dare una veste pittorica ad alcuni miei racconti.
Ho un’età per cui alle scuole elementari già c’erano i banchi singoli e non più quelli a due o più posti. Era una condizione in cui non si faceva esperienza di condivisione di uno spazio con altri, esperienza che come figlio unico già mi mancava, anzi conservo l’immagine di noi alunni seduti ciascuno al proprio posto in formazione molto simile a quella dell’autoscontro al Luna Park, solo più fissa, come fermata in un fotogramma, in attesa di scatenarsi.
Questo è stato il mio modello di lavoro anche quando ho fatto cose insieme ad altri: io nel mio banco di scrittore, l’altro nel suo da pittore, da musicista, e così via. In realtà il più delle volte anche in questi casi il rapporto non è stato a tu per tu, ma mediato dall’editore, dal direttore di collana, ecc… Persino nel mio lavoro al laboratorio di tecnologie vocali dell’Olivetti, dove per definizione eravamo un gruppo di lavoro, capitava sostanzialmente che ciascuno sviluppasse il proprio modulo da solo.
Le vicende della vita mi hanno portato anni fa a incominciare una psicoterapia con il dottor Lorenzo Bracco. Questo percorso col tempo si è sviluppato e così pure il nostro rapporto di medico e paziente: abbiamo per esempio scritto due libri a quattro mani, due “diari di viaggio” che sono stati presentati al Premio Strega uno nel 2013 e l’altro nel 2014. È la prima volta nella storia del premio che per due anni consecutivi compaiano due libri degli stessi autori.
L’attività di scrittura a quattro mani per me è stata un’esperienza di lavoro e di condivisione secondo un modello molto diverso da quello dello studente che occupa il proprio singolo banco di scuola ed è così che, per me, è cominciato questo New Deal: la dieta della nicchia ecologica.
Sono corrispondente dall’Italia per “OGGI7”, inserto domenicale del quotidiano statunitense in lingua italiana “AmericaOggi.” Cofondatore, Tersoriere e Ufficio Stampa della “Lorenzo Bracco Foundation”.
Ho scritto numerosi articoli e alcuni libri, tra cui:
“UNA INTUIZIONE METROPOLITANA”, Bollati Boringhieri, 1990
“RINCORSE”, Einaudi, 1994
“FORME D’ONDA”, Feltrinelli, 1996, Laurana ebook, 2014
“NEVE”, con Julian Schnabel, Hopefulmonster, 1996
“LUCI”, in “TUTTI I DENTI DEL MOSTRO SONO PERFETTI”, a cura di Valerio Evangelisti e Giuseppe Lippi, Mondadori, 1997
“FANTASIA DELLA GIORNATA”, a cura di G. Cascone, Morgana Edizioni, 1997
“LE LONTANANZE ACCANTO A NOI”, RAI-ERI, 1997
“IL GRANDE FIUME. IMPRESSIONI SUL DELTA DEL PO”, Fernandel, 1998
“IN GITA A TORINO CON DARIO VOLTOLINI”, Paravia/Scriptorium, 1998
“GLUNK”, Portofranco-Fabiani, 1998
“VELASCO. ISOLITUDINE. CATALOGO DELLA MOSTRA”, con Ferdinando Scianna, Charta, 2000
“10”, Feltrinelli, 2000, 35°Premio CONI Sez. Letteratura, Premio Cocito 2001
“PRIMAVERILE”, Feltrinelli, 2001
“SIGNORA”, per il portfolio di Rivka Rinn, Edizioni Canopo, 2002
“I CONFINI DI TORINO”, Quiritta, 2003
“SOTTO I CIELI D’ITALIA”, con Giulio Mozzi, Sironi, 2004
“IL TEMPO DELLA LUCE”, Effigie, 2005, Premio Tassoni 2006
“LE SCIMMIE SONO INAVVERTITAMENTE USCITE DALLA GABBIA”, Fandango, 2006
“MILLE STELLE”, con Nicola De Maria, Hopefulmonster, 2006
“TORINO FATTA AD ARTE”, con Giacomo Soffiantino, EDT, 2007
“FABIO”, Manni, 2008
“FORAVÌA”, Feltrinelli, 2010
“CORSO SVIZZERA 49”, con Giosetta Fioroni, Frullini edizioni, 2011
“TORINO SILENZIOSA” con Guido Frizzoni, SilvanaEditoriale, 2011
“DA COSTA A COSTA. Cronistoria di un viaggio per mare”, con Lorenzo Bracco, 1° ed. BookSprint Edizioni, 2012, disponibile in tutto il mondo:
“OLTRE LE COLONNE D’ERCOLE. Viaggio per mare e per terra nel tempo e nella conoscenza”, con Lorenzo Bracco, 1° ed. BookSprint Edizioni 2014.
“AUTUNNALE”, BookSprintEdizioni 2015. Con questo libro sono stato presentato al Premio Strega per la terza volta, nel 2015.
“PACIFIC PALISADES”, Einaudi 2017. Dal questo libro, è stato tratto un reading diretto e interpretato da Alessandro Baricco.
Per la Rai-Radiorelevisione italiana, ho scritto i radiodrammi:
“ONDE”, RaiRadio3 1996
“LE LONTANANZE ACCANTO A NOI”, RaiRadio3 1996, menzione al Prix Italia
“STORIA DI UNA STORIA E DI ALTRE STORIE”, RaiRadio2 1997, 29 puntate
“TEMPORALI TEMPORALI”, RaiRadio3 1998
“MISHA” (RaiRadio3 1998).
Per il compositore Nicola Campogrande ho scritto i testi di
“MOSORROFA, O DELL’OTTIMISMO”, Compact Disc DDT, 1993
“MACCHINARIO”, opera da camera, 1995
“CAPELAS IMPERFEITAS”, Compact Disc DDT, 1996
“LEGO”, opera da camera, 1997 “ALIANTI”, opera da camera, 2001 “TEMPI BURRASCOSI”, favola musicale per voce recitante e orchestra, 2009.
Per il gruppo musicale “L’Orage” ho scritto il testo del brano
“QUESTE FERITE SONO VERDI”, vincitore del Primo Premio Assoluto “Musicultura, XXIII, 2012”.